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Introduzione
La chiusura di balconi, logge o terrazzi è tra gli interventi più richiesti da privati e condomìni: permette di guadagnare comfort, protezione dagli agenti atmosferici e persino un nuovo spazio utilizzabile tutto l’anno.
Tuttavia, dietro un apparente semplice “vetraggio” si nascondono rischi amministrativi e penali: non tutto è edilizia libera e non ogni vetrata può essere definita VEPA.
Questo articolo analizza, con esempi e sentenze, le differenze tra veranda, VEPA, pergotenda e tettoia, indicando i titoli abilitativi, le norme applicabili e la giurisprudenza più recente.
Una guida utile per tecnici, imprese e committenti che vogliono operare nel pieno rispetto delle regole.
Locale coperto e chiuso sui lati con vetrate o pannelli fissi/apribili, realizzato su loggia, balcone o terrazza.
La veranda crea un nuovo volume e modifica la sagoma e i prospetti dell’edificio: inquadra un vero nuovo locale a tutti gli effetti.
Titolo richiesto: Permesso di Costruire.
Esempio pratico: chiudere un balcone con vetrate scorrevoli e pavimento coibentato per trasformarlo in studio o cucina = nuovo ambiente abitabile ⇒ serve Permesso di Costruire.
Le VEPA sono vetrate completamente trasparenti, amovibili e non stabili, installate per proteggere logge o balconi dagli agenti atmosferici.
Sono ammesse in edilizia libera solo se non creano nuova volumetria, non alterano i prospetti e garantiscono micro-aerazione naturale.
Riferimento: art. 6, comma 1, lett. b-bis del D.P.R. 380/2001, introdotto dal DL 115/2022 (Aiuti-bis).
Esempio: chiudere un balcone con pannelli di vetro completamente apribili a pacchetto, senza infissi permanenti e con possibilità di totale rimozione ⇒ VEPA ⇒ edilizia libera.
Struttura leggera con tenda retrattile come elemento principale.
La struttura (pali, guide, ancoraggi) è accessoria, non autonoma, e serve solo a sostenere la tenda.
Edilizia libera, purché non presenti chiusure laterali fisse o coperture rigide permanenti.
Esempio: una tenda in tessuto retraibile con struttura in alluminio su una terrazza di un bar ⇒ pergotenda ⇒ edilizia libera.
Se però si aggiungono pareti vetrate fisse ⇒ diventa veranda ⇒ Permesso di Costruire.
Copertura rigida e fissa, realizzata con struttura autonoma (acciaio, legno, cemento).
Modifica sagoma e prospetti dell’edificio ⇒ Permesso di Costruire, salvo modesti casi di pertinenze leggere.
Esempio: tettoia metallica per coprire un’auto o un portico = nuova sagoma e superficie coperta ⇒ titolo edilizio necessario.
Sono interventi liberi da titolo abilitativo:
Devono però rispettare:
Sono invece soggetti a titolo edilizio:
Nota: in zone vincolate (centro storico, paesaggio, sismica) servono anche autorizzazioni aggiuntive (paesaggistica, deposito strutturale, nulla osta ASL, ecc.).
Un condominio aveva chiuso le logge con vetrate scorrevoli “amovibili”. Il Comune ordinava la demolizione.
Il Consiglio di Stato ha confermato: la chiusura creava un nuovo volume e modificava i prospetti, quindi serviva Permesso di Costruire.
Principio: anche se amovibili, le vetrate che rendono fruibile uno spazio tutto l’anno costituiscono veranda.
Un privato aveva chiuso il terrazzo con pannelli in vetro e alluminio senza titolo edilizio.
Condanna confermata: il manufatto era stabile e funzionale all’ampliamento dell’abitazione.
Principio: non conta il materiale “leggero” ma la funzione permanente e l’effetto volumetrico.
Esempio: anche una veranda in alluminio e vetro “smontabile” ma lasciata fissa per tutto l’anno = abuso edilizio.
Un proprietario aveva installato chiusure in vetro su un balcone dichiarandole “VEPA”.
Il TAR ha ritenuto che le vetrate non erano realmente amovibili e alteravano il prospetto → intervento non libero, soggetto a PdC.
Principio: per rientrare in edilizia libera, la VEPA deve essere totalmente apribile e priva di elementi fissi.
Il titolare di un ristorante aveva installato una struttura in alluminio con tenda retrattile e laterali in plastica fissi.
Il Consiglio di Stato ha stabilito che se la tenda è l’elemento principale, l’opera è libera; ma se prevale la struttura, serve titolo edilizio.
Principio: il discrimine è la prevalenza funzionale tra tenda e struttura.
Fase preliminare
Fase progettuale
Fase autorizzativa
☑ Regolamento condominiale visionato
☑ Verificati vincoli e titolo edilizio corretto
☑ Portanza del solaio controllata
☑ Dettagli impermeabilizzazione definiti
☑ Trasmittanze e condensa valutate
☑ Smaltimento acque meteoriche garantito
☑ Cronoprogramma e costi validati
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